Se si accende la tv, se si apre un giornale, se si scorrono le pagine web, non troviamo altro che notizie giornaliere di incidenti sui luoghi di lavoro – spesso dagli esiti nefasti.
Se da una parte, negli anni sono state introdotte specifiche norme con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei lavoratori, dall’altra sembra che tale misure non siano sufficienti.
E’ in questo contesto che la formazione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro assume un ruolo di fondamentale importanza per le aziende e – soprattutto – per i lavoratori.
La norma principale che regola l’attività formativa in materia di sicurezza sul lavoro è il Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro, D.lgs. n. 81/2008.
Il D.lgs. n. 81/2008 prevede l’obbligo di una formazione specifica per i lavoratori dipendenti, i titolari e i preposti.
D.lgs. n. 81/2008: cosa prevede
Secondo il D.lgs. n. 81/2008, il datore di lavoro ha 60 giorni di tempo, a partire dall’assunzione, per consentire ai nuovi dipendenti di completare l’attività formativa. Per quanto riguarda gli altri dipendenti, invece, è necessaria una valutazione che varia da azienda ad azienda. La durata del corso di formazione e il programma dipendono dal settore cui è assegnato il lavoratore e dal relativo rischio associato.
È – inizialmente – quindi – il datore di lavoro il responsabile del percorso formativo e della conoscenza della disciplina di legge. Datore di lavoro che – in ogni caso – dovrà affidarsi a un ente accreditato e terzo , per l’erogazione dei corsi.
Secondo la normativa vigente, la formazione è riferita a due moduli; il primo della durata di 4 ore, riguarda la formazione generale per i lavoratori di tutti i settori. Il secondo modulo, invece, è inerente alla formazione riferita ai rischi specifici presenti sui luoghi di lavoro.
La tutela dei lavoratori, la prevenzione degli infortuni e le malattie professionali sono la base delle ore di formazione nonché della sua durata specifica: settori con un basso rischio prevedono un corso di 4 ore per i lavoratori, da sommare alle precedenti 4 ore di formazione generale; rischio è medio, invece, vede aumentare la durata della formazione specifica a 8 ore, mentre per i settori ad alto rischio si prevedono 12 ore di formazione specifica.
Al termine del percorso viene rilasciato un attestato corso di sicurezza sul lavoro ai lavoratori che abbiano frequentato il 90% delle ore previste. I lavoratori dovranno poi frequentare un corso di aggiornamento ogni cinque anni.
Per quanto riguarda i titolari delle aziende devono seguire un corso rivolto ai dirigenti per la sicurezza strutturato in 4 fasi.
I corsi di formazione consentono di incrementare il benessere aziendale e imparare le regole riguardanti la sicurezza sul lavoro, un elemento cruciale per lo sviluppo personale e professionale.
Sicurezza sul lavoro: perché è importante?
Molti dimenticano che la formazione sulla sicurezza sul lavoro rappresenta un investimento per l’azienda; l’assenza di un’adeguata formazione può portare a risultati negativi per l’impresa: incidenti sul lavoro, perdite finanziarie, sanzioni di legge.
In definitiva la formazione sulla sicurezza sul lavoro è un diritto senza dubbio ma è anche dovere del lavoratore.
“ La sicurezza sui luoghi di lavoro è un investimento. E’ un investimento per l’azienda perché – sembra scontato dirlo ma non lo è – solo chi conosce il rischio può evitarlo. La circostanza che il lavoratore abbia consapevolezza, evita che si verifichino incidenti. Dobbiamo cancellare dalle nostre menti che la formazione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro sia un costo senza alcun beneficio. Solo così – forse – riusciremo a migliorare una situazione che – ad oggi – sembra sprofondare sempre più nel baratro” commenta Paolo Provino Presidente Nazionale Enbital – Ente Bilaterale Nazionale.